Storia di una traduttrice, finale di stagione

un gatto curioso vicino a un computer

Nella puntata precedente vi ho raccontato come partecipare agli eventi mi abbia permesso di entrare nel vivo della mia attività e vi avevo accennato ai Powwow.

Quando ho sentito questo nome la prima volta, non so perché, mi sono immaginata dei buffi animaletti di peluche tipo i Popples (se siete troppo giovani per averci giocato cercateli su Google e rosicate: erano bellissimi).

In realtà, i Powwow sono incontri informali tra traduttori di una stessa zona geografica. Ci si trova davanti a caffè e pasticcini (o spritz e patatine) e si chiacchiera liberamente di tutto ciò che riguarda il nostro lavoro.

È un po’ come una lunga pausa caffè con i colleghi.
Una cosa che decisamente manca nel nostro quotidiano.

Questi eventi con il nome di un peluche anni ’90 sono stati una manna dal cielo per me e ve li consiglio assolutamente: è più facile fare tutte le domande che ci affollano la testa in una situazione così informale e con poche persone, piuttosto che durante i grandi eventi.

Inoltre è bello scoprire che ci sono persone che abitano vicino a noi e che capiscono il nostro lavoro.
È una bella sensazione.

(N.B. Per partecipare a un Powwow iscrivetevi, se non l’avete già fatto, al sito Proz.com).

La specializzazione

A questo punto vi sarà chiaro che andare in giro a divertirvi e a conoscere gente è molto utile, ma c’è altro che potete fare per aumentare le vostre probabilità di successo in questo settore: specializzarvi.

Una delle prime cose che ho imparato è che per riuscire a farsi notare dai potenziali clienti bisogna avere almeno un ambito di specializzazione, qualcosa in cui si è veramente ferrati.

Spesso chi non conosce questo lavoro pensa che tradurre un manuale di istruzioni di una lavatrice, un atto di divorzio o la pubblicità di un mascara sia la stessa cosa.

Non è così.

Non solo si ha a che fare con una terminologia totalmente diversa, ma anche con stili di scrittura differenti e con clienti con esigenze specifiche.

Questo non significa che un esperto di traduzioni legali non possa mai e poi mai per nessuna ragione al mondo tradurre un testo pubblicitario e viceversa, ma avere una specializzazione permette di essere più efficienti e affidabili in quel settore specifico, e quindi più competitivi.

Per esempio, se non siete laureati in traduzione ma avete una laurea in chimica, le traduzioni in ambito chimico potrebbero risultarvi più semplici, perché conoscete già la terminologia e capite di cosa si sta parlando.

Inoltre, indipendentemente dai titoli di studio, anche le esperienze pregresse in settori specifici possono rappresentare un enorme vantaggio: sarà più facile per voi tradurre un documento legale se in precedenza avete lavorato nello studio di un avvocato.

E se la vostra formazione e le esperienze pregresse non sono così specifiche?

Questo pensiero mi ha tenuto sveglia diverse notti quando stavo decidendo se intraprendere questa carriera. I miei lavori sono sempre stati vari e generici, non ho nessuna specializzazione.

Pensavo che questo mi avrebbe penalizzata, invece ho avuto modo di scoprire che aver lavorato in ambiti diversi è il mio superpotere.

lavorare in ambiti diversi è un super potere

Innanzitutto ho imparato a trattare con clienti diversi e per un freelance non è roba da poco.

Nei miei vari impieghi, parte del mio lavoro consisteva nell’essere il primo contatto dei clienti con l’azienda per cui lavoravo. Dovevo trattare con ogni genere di utente, dal direttore di banca al tabaccaio e capire come relazionarmi, che tono usare e, soprattutto, che cosa volevano.

Lavorare in diverse realtà e in diversi ruoli mi ha permesso di vedere come funzionano le cose all’interno dei vari uffici di un’azienda e questo mi è tornato estremamente utile per approcciarmi alle aziende e proporre i miei servizi.

Un altro superpotere che deriva dall’aver cambiato diversi settori è l’elasticità mentale, la capacità di adattarsi, apprendere velocemente nuovi compiti e imparare a utilizzare tecnologie diverse.

Col passare del tempo mi sono accorta di avere più conoscenze di quanto pensassi in tanti ambiti: così posso tradurre la brochure di un prodotto finanziario o la newsletter di un corso di lingue e sapere in entrambi i casi di cosa sto parlando.

E questo è il mio superpotere preferito.

Mai come in questo lavoro è evidente che tutte le esperienze che facciamo ci tornano utili perciò non sentitevi inadeguati perché non avete una specializzazione: cercate il vostro superpotere.

Ma come faccio a scegliere la specializzazione giusta?

Scegliere la specializzazione

Non avere una formazione o un’esperienza specifica non significa che non possiate specializzarvi in qualcosa.

Vi piace la fotografia e sapete tutto di fotocamere e obiettivi? Siete appassionati di moda e leggete tutti i blog degli influencer del momento? Ecco la specializzazione che cercavate.

Scegliete qualcosa che vi appassiona e che conoscete bene, fate ricerche sul settore, cercate dei corsi di specializzazione, studiate e allenatevi.

Ad esempio, io amo scrivere e sono creativa.
Quando ho scoperto la transcreation ho capito che era quello che faceva per me, perché è un tipo di traduzione che richiede molta creatività e doti di copywriting. E poiché uno degli ambiti in cui la transcreation è maggiormente richiesta è il marketing, mi sono focalizzata su quello.

Quindi ho iniziato a frequentare corsi e workshop di transcreation, copywriting, SEO, web marketing, localizzazione e qualsiasi cosa mi sembrasse interessante.
E non ho smesso di farlo, perché specializzarsi è una pratica in continua evoluzione.

(Per saperne di più sulle traduzioni di marketing, potete leggere il mio articolo: Tradurre per il marketing: basta una semplice traduzione?)

Quindi, il consiglio della zia Cri è: specializzatevi, frequentate corsi, studiate, provate, sbagliate, ristudiate, riprovate, cambiate idea e ricominciate.

Se l’idea di studiare e imparare continuamente non vi stuzzica, se non siete infinitamente curiosi, allora forse è meglio se abbandonate l’idea di diventare traduttori.

Ma se avete voglia di imparare e mettervi in gioco, vi metto a disposizione qualche link dove ho sempre trovato corsi online o webinar molto validi a prezzi convenienti:

  • Langue&Parole offre dei corsi utilissimi per chi è interessato alla scrittura e alla transcreation;
  • STL Formazione propone diversi corsi di formazione, anche per principianti, molto utili;
  • EST (European School of Translation) offre diversi corsi anche sulle tecnologie per la traduzione: io in particolare ho amato quello sulla traduzione degli audiovisivi.

E poi vi segnalo la piattaforma di e-learning gratuita di Creative Words: una bella iniziativa per chi si vuole specializzare, con tanti corsi davvero utili.

Se conoscete link ulteriori da suggerire, scriveteli nei commenti!

To be continued…

La mia storia non ha un finale perché non so ancora come andrà a finire.

Magari tra qualche anno vi racconterò di come sono diventata la traduttrice ufficiale di Stephen King (no, non credo), oppure vi dirò che ho mollato tutto perché ho fatto una vincita milionaria al gratta e vinci e mi sono comprata l’isola di Pasqua (non credo neanche questo, ma ci sono maggiori probabilità).

Nel frattempo, continuerò a tradurre, a studiare e a scofanarmi i buffet degli eventi (sperando ricomincino presto).

Spero di avervi dato qualche idea utile e di avervi incoraggiato a seguire la vostra strada. O almeno di avervi regalato qualche piacevole minuto di lettura.