Come trovare l’ispirazione per iniziare un progetto

Quando sto per iniziare un nuovo progetto, che sia una traduzione o la stesura di un articolo, spesso mi capita di provare una lieve sensazione di panico: la pagina bianca che si staglia davanti a me sembra una montagna da scalare. E nella mia testa si forma sempre la stessa domanda: da dove comincio?

Immagino che sia successo a tutti di non sapere come iniziare un nuovo progetto. Che si tratti di creare un sito web, aprire un negozio, avviare un’attività o costruire lo skyline di New York coi Lego, il momento più difficile è quasi sempre l’inizio.

Non ci pensare

In questi casi ripenso spesso a un episodio che mi è successo quando andavo a scuola. Ero forse in terza elementare, dovevo scrivere il tema per il compito in classe e, per l’appunto, non sapevo come cominciare. Mi sono guardata intorno e tutti i miei compagni di classe stavano scrivendo, con la testa china sul banco, la penna stretta nella mano e la lingua un po’ di fuori per lo sforzo. Tutti scrivevano, e io non sapevo come iniziare.

Mi è preso il panico e mi sono messa a piangere. La maestra mi ha chiesto come mai stessi piangendo, e quando le ho detto che non riuscivo a scrivere il tema perché non sapevo da dove cominciare lei mi ha dato un consiglio che mi sono trovata a seguire tante volte nella vita: non ci pensare.

Non sforzarti di cercare la frase giusta, non fossilizzarti sulle parole da scrivere. Guarda fuori, pensa a qualcos’altro, rilassati e vedrai che ti verrà in mente come iniziare. Ha funzionato, e non solo in quell’occasione.

Non c’è dubbio che più ci intestardiamo su una cosa meno ne veniamo a capo. Qualsiasi sia il nostro progetto, se non sappiamo da dove iniziare non servirà a nulla passare ore e ore con la testa nello spremiagrumi sperando di farci uscire l’idea giusta.

La cosa migliore e prenderci una pausa, fare due passi, ascoltare un po’ di musica, bere un caffè o trovare qualcuno con cui parlare dell’ultima puntata di Malattie Misteriose (brevissimo inciso: se siete, come me, ipocondriaci, NON guardate Malattie Misteriose. Io le ho già avute tutte almeno sei volte).

Armi di distrazione individuale

Per quanto mi riguarda, ho scoperto che c’è un’attività in particolare che mi aiuta più delle altre a trovare la giusta ispirazione per iniziare: dormire. Anzi, per essere precisi, dormire sul divano.

Quando sta per assalirmi l’horror vacui e davanti a me si apre l’abisso, abbandono velocemente la mia postazione e mi lancio in picchiata sul mio meraviglioso divano, dormo esattamente 25 minuti et voilà! Quando mi sveglio la mia mente è molto più attiva, il panico è sparito e sono pronta a lavorare.

E voi mi direte: grazie al carrube, lavori da casa, così son buoni tutti! Lo so, infatti quando lavoravo da dipendente la pennichella non era un’opzione (in realtà mi sono addormentata svariate volte con la testa sulla scrivania, ma quando mi svegliavo di soprassalto perché squillava il telefono non ero esattamente più produttiva…poi di recente ho scoperto che qualche genio assoluto ha inventato una scrivania che si trasforma in letto. Tutta la mia stima e ammirazione).

Comunque, quando lavoravo in ufficio e non potevo permettermi il tuffo carpiato sul divano, avevo sviluppato altre tecniche per riattivare il cervello e uscire dall’impasse che mi bloccava dall’iniziare un lavoro.

Cammina

Una tattica piuttosto efficace era la passeggiata. Facevo un giro per i corridoi, andavo a cercare fantomatici faldoni nell’archivio, sistemavo la cancelleria, andavo in bagno o mi offrivo di fare le fotocopie per qualche collega. Attivare il corpo mi aiutava a sbloccare il cervello e a diminuire la tensione, e rendeva la mia mente più attiva. Non per niente i latini dicevano mens sana in corpore sano

Fatti un caffè

Un’altra soluzione efficace era il buon vecchio e intramontabile caffè, magari con sigaretta annessa…meglio se preso in compagnia di qualche collega (con cui parlare di Malattie Misteriose), ma in caso di necessità anche in solitudine. La caffeina e la nicotina hanno effetti ben noti sull’organismo, ma sono certa che più che la chimica fosse proprio il gusto del caffè e/o della sigaretta, associato al concetto di pausa, a dare quel colpetto di sveglia ai miei neuroni intontiti.

Leggi

Se le circostanze lavorative richiedevano di rimanere seduta alla mia scrivania, o semplicemente se non avevo voglia di alzarmi, mi dedicavo alla lettura. Ovviamente non tiravo fuori Guerra e Pace, né aprivo il quotidiano sulla scrivania, ma con l’avvento degli smartphone non è difficile trovare qualche articolo interessante o qualche gossip social da leggere per distrarre la mente. Ho ampliato anche la mia cultura in queste brevi pause, e leggere indubbiamente è un’attività che attiva il cervello.

Riordina

Quando le idee sono confuse cosa c’è di meglio che mettere ordine? Se l’ordine mentale non è sempre facile da raggiungere, quello sulla scrivania è decisamente più fattibile. Buttare carte inutili, archiviare i documenti nei loro faldoni, sistemare le penne e i post-it, erano tutte attività che mi aiutavano a concentrarmi e a trovare la giusta ispirazione, oltre a garantirmi la profonda gratitudine dell’uomo/donna delle pulizie.

Prendi carta e penna

Infine una delle attività in cui mi divertivo di più: scarabocchiare. Prendevo carta e penna e liberavo la mia creatività a casaccio, ne sono usciti dei capolavori che alla biennale di Venezia non avrebbero sfigurato. Qualche opera ho anche deciso di tenerla, non si sa mai che tra qualche anno possa valere milioni…

Il potere del pisolino

Ad ogni modo, ora lo so con certezza, nulla stimola il mio cervello come un sacrosanto sonno. Del resto, non me lo sono inventata io che il pisolino fa bene alla creatività. Il power nap è già stato abbondantemente elogiato da vari studi scientifici, dalla Nasa e da molte grandi aziende. Dormire al pomeriggio fa bene, aiuta la produttività e la concentrazione e migliora le prestazioni. Un giorno confido che tutte le aziende prevederanno la mezz’ora di power nap obbligatoria, o almeno una zona relax con divanetti e luci soffuse per i più creativi…

In attesa che la rivoluzione del sonno in ufficio si compia, continuo ad allenarmi nel tuffo carpiato sul divano (punto all’oro a Tokyo 2020), e spero di aver regalato qualche spunto interessante o allietato un momento di pausa creativa a chi non sa da dove iniziare.