Dopo aver visto tutte le puntate de La signora in giallo (più e più volte), non ho dubbi sul fatto che chiunque commetta un delitto lascerà anche una piccolissima traccia del suo passaggio sulla scena del crimine. Anche se il malvivente indossava i guanti, la tuta da sub e il passamontagna, Jessica Fletcher riuscirà a trovare il pelo del naso che gli è caduto proprio mentre riponeva l’attizzatoio ripulito accanto al caminetto.

Il pelo del naso però sarebbe ben poco utile alla scientifica se il DNA del suo possessore non fosse già schedato.
Questo almeno fino ad oggi. Da adesso però, cari aspiranti criminali, pare che una nuova scoperta possa incastrarvi anche se il vostro DNA è ancora sconosciuto alla polizia.

Sul Science Daily è apparsa ieri questa notizia, che riporto qui sotto tradotta da me medesima. 
Buona lettura!

Una nuova tecnologia permetterà di risalire al colore degli occhi, dei capelli e della pelle da un campione di DNA di un individuo non identificato

Questo strumento verrà utilizzato nel caso in cui l’analisi standard del DNA risulti inefficace

Un team internazionale, guidato da scienziati della School of Science dell’Indiana University-Purdue University Indianapolis (IUPUI) e dell’Erasmus MC University Medical Centre di Rotterdam, ha sviluppato un nuovo strumento atto a risalire con precisione al colore degli occhi, dei capelli e della pelle di un individuo partendo dal suo materiale biologico. Per ottenere queste informazioni è sufficiente anche un piccolo campione di DNA, lasciato, per esempio, su una scena del crimine o ottenuto da resti archeologici. Questo strumento polifunzionale di classificazione della pigmentazione fornisce una descrizione fisica della persona mai realizzata prima, mediante la generazione contemporanea del colore di tutti e tre i tratti, resa possibile grazie a un webtool disponibile gratuitamente.
Questo strumento è progettato per essere utilizzato nei casi in cui un’analisi standard del DNA risulti inefficace, per la mancanza di un DNA di riferimento rispetto al quale confrontare il campione prova.
Il sistema di test del DNA HIrisPlex-S è in grado di prevedere simultaneamente i fenotipi del colore degli occhi, dei capelli e della pelle dal DNA. Gli utenti, come i funzionari delle forze dell’ordine o gli antropologi, possono inserire dati rilevanti utilizzando uno strumento di laboratorio per l’analisi del DNA, e il webtool creerà il profilo del pigmento del donatore di DNA.
“In passato abbiamo fornito agli agenti di polizia e agli antropologi strumenti per il DNA in grado di stabilire il colore degli occhi, o il colore combinato di occhi e capelli, ma il colore della pelle ha richiesto un lavoro più complesso”, ha detto la genetista forense dell’IUPUI Susan Walsh, che ha co-diretto lo studio. “È importante sottolineare che siamo in grado di risalire direttamente al reale colore della pelle diviso in cinque sottotipi – molto chiaro, chiaro, intermedio, scuro e molto scuro – usando marcatori di DNA dei geni che determinano la colorazione della pelle di un individuo. Ciò non significa identificare l’ascendenza genetica. Si potrebbe dire che è più simile a specificare un colore di vernice in un negozio di ferramenta piuttosto che a denotare razza o etnia.
“Se chiediamo a un testimone oculare di dirci ciò che ha visto, nella maggior parte dei casi menzionerà il colore dei capelli e il colore della pelle. Quello che facciamo è usare la genetica per dare uno sguardo obiettivo a queste testimonianze“, ha detto Walsh.
L’innovativo webtool per profili di pigmentazione completa ad alta probabilità e alta precisione è disponibile online gratuitamente.
Lo studio, “HIrisPlex-S System for Eye, Hair and Skin Colour Prediction from DNA: Introduction and Forensic Developmental Validation”, è stato pubblicato nella rivista Forensic Science International: Genetics.
“Con il nostro nuovo sistema HIrisPlex-S, per la prima volta genetisti forensi e antropologi genetici sono in grado di generare contemporaneamente informazioni sul colore di occhi, capelli e pelle da un campione di DNA, anche se si tratta di campioni di bassa qualità e in piccole quantità, come spesso capita nei casi legali e negli studi antropologici”, ha detto Manfred Kayser di Erasmus MC, co-leader dello studio.

Riferimenti: Lakshmi Chaitanya, Krystal Breslin, Sofia Zuñiga, Laura Wirken, Ewelina Pośpiech, Magdalena Kukla-Bartoszek, Titia Sijen, Peter de Knijff, Fan Liu, Wojciech Branicki, Manfred Kayser, Susan Walsh. The HIrisPlex-S system for eye, hair and skin colour prediction from DNA: Introduction and forensic developmental validationForensic Science International: Genetics, 2018; 35: 123 DOI: 10.1016/j.fsigen.2018.04.004